Articolo apparso su Dissapore il 31 maggio 2021
All’Osteria Bottega è una certezza (se ce n’è una) a Bologna, trattoria tradizionale con prezzi da ristorante del centro. Defilata, famosa. Ci siamo tornati per questa recensione.
Nel 2014 Dissapore pubblicava un articolo dal titolo “10 posti da consigliare a Bologna (che non sono l’Osteria Bottega)” testimoniando che già all’epoca All’Osteria Bottega era un punto di riferimento nel panorama bolognese. Nel frattempo sono cambiate un po’ di cose nel campo della ristorazione, ma questa trattoria mantiene la sua aura costruita intorno alla tradizione bolognese più verace, frutto di una puntigliosa ricerca del patron Daniele Minarelli su alcuni piatti ormai dimenticati.
Accanto agli immancabili grandi classici come i tortellini, le tagliatelle al ragù e la cotoletta alla bolognese si trovano i rigatoni con le rigaglie e la galantina di faraona, veri e propri piatti della memoria. Un menu che compiace i palati dei bolognesi più esigenti, ma anche molti turisti, almeno a giudicare dai numerosi stranieri che erano ai tavoli in questo periodo ancora non troppo propizio.
La posizione di Osteria Bottega rimane defilata rispetto al centro cittadino, fuori dalle vie di passaggio più battute, con il vantaggio di essere in una zona poco trafficata, adatta per una cena all’aperto. Il dehors si trova sotto i portici di mamma Bologna e ci accoglie con tavoli in legno, sedie impagliate e un’apparecchiatura spartana fatta con i fogli di carta gialla.
Il menu
Il menu apre su una carrellata di salumi e formaggi di altissima fattura che denota una ricerca puntigliosa delle materie prime e fa tirare un sospiro di sollievo a chi conosce l’evoluzione della gastronomia bolognese degli ultimi anni, appiattita su uno standard acchiappa turisti, tanto da meritarsi l’appellativo di Taglieristan. La carta dei vini è ampia e parte da una selezione di bollicine d’Oltralpe, per passare a una bella scelta di vini nazionali, in cui spiccano interessanti etichette del territorio, per finire con alcuni vini da dessert.
I piatti
Il tagliere di salumi, non presente in carta, ma consigliato dal cameriere ha qualcosa di poetico: fiocco di culatello di maialino nero di Parma, mortadella del salumificio Felsineo, lardo di gola di nero di Parma e coppa di testa affinata personalmente dal patron Daniele Minarelli. Al centro un piccolo carpaccio di pere e Parmigiano 30 mesi di vacca bianca modenese. La qualità è indubbiamente alta, ma il lardo e, soprattutto, la coppa (considerato uno dei salumi meno nobili) sono commoventi. La giardiniera, altro pezzo forte, è particolarmente curata con verdure ben croccanti e saporite.
Tra i primi spiccano i rigatoni al torchio con frattaglie di cortile e ovarine: una rievocazione di sapori antichi, nonché cavallo di battaglia dell’Osteria Bottega. La pasta all’uovo è spessa e callosa, come si addice a questo piatto estremamente rustico e il ragù di rigaglie di pollo si presenta insospettabilmente delicato, quasi troppo, adatto anche a chi non apprezza particolarmente le frattaglie. Per chi non lo sapesse, le ovarine che campeggiano sul piatto, a mo’ di ciliegina sulla torta, sono embrioni di uovo che si trovano nelle galline ovaiole. Indubbiamente un piatto riuscito, robusto, ma con una sua grazia.
L’unico primo vegetariano in carta sono i tortelli ripieni di ricotta conditi con pomodoro e spinacini. Di nuovo non delude, il ripieno è sapido e profumato di noce moscata, mentre il condimento dona una nota di freschezza, valorizzata dagli spinacini appena scottati che mantengono un bel morso.
Tra i secondi incuriosisce l’uovo barzotto con le animelle dorate accompagnate da un’insalatina di fave e piselli con pecorino e menta. Tutto eseguito egregiamente: uovo dal tuorlo cremoso, animelle profumatissime di burro, cotte al punto giusto e l’insalatina che presenta un abbinamento assolutamento riuscito. Tra i contorni, consigliatissimo, è il friggione -una salsa tipicamente bolognese di sole cipolle e pomodoro- davvero magistrale, dolcissimo e profumato. Lascia perplessi invece la parmigiana di melanzane che, punto dolente, era eccessivamente salata. Inutile dire che, nonostante questo, l’esecuzione fosse corretta.
Ai dolci è quasi impossibile non farsi tentare dai classici come la torta di riso, con latte, mandorle e un leggerissimo sentore di cedro candito. Il colore intenso tradisce una lunga cottura e una cura particolare per un dolce semplice solo in apparenza.
Per i meno tradizionalisti c’è una crostatina al cioccolato, fragole e menta, ben eseguita, ma che non entusiasma.
Il servizio è stato estremamente attento e professionale: unica pecca l’attesa davvero eccessiva per il dolce, dovuta probabilmente a un errore nella trasmissione della comanda, ma sono cose che capitano, del tutto perdonabili all’interno di una cornice premurosa nei confronti del cliente.
L’opinione
Al conto nessuna sorpresa che non fosse preannunciata dai prezzi in menu, anzi un piccolo sconto ben accetto; è da sottolineare però che, tra le trattorie, Osteria Bottega si posiziona nella fascia di prezzo più alta, del tutto paragonabile ai classici ristoranti di cucina tradizionale della città.
Sebbene negli ultimi anni a Bologna siano comparsi altri locali con una forte impronta territoriale e un’attenta ricerca delle materie prime, Osteria Bottega rimane sempre un posto davvero piacevole con un’offerta che non delude, come dimostrano i tantissimi aficionados per i quali rappresenta un’ambasciata dell’antica cucina del territorio in cui è confortevole riparare in ogni frangente.
Informazioni
Indirizzo: Via Santa Caterina, 51, Bologna
Telefono: 051 585111
Tipo cucina: tradizionale ricercata
Ambiente: trattoria classica