Se siete amanti della cucina tradizionale, ma anche delle novità, preparatevi a fare una gita ai Sassi di Roccamalatina.
Adoro le tigelle (le crescentine nelle tigelle, come vogliono i puristi) e soprattutto i borlenghi, grazie anche alle mie origini, per metà modenesi. Ci sono molti posti sull’appennino, nei dintorni di Zocca e Guiglia, in cui potete trovare queste fantastiche specialità, ma vi voglio parlare di un posto con una cucina alternativa, davvero sorprendente.
L’agriturismo Sotto i Sassi si trova nel cuore del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, a pochi chilometri da Guiglia, e ha deciso di dare un’impronta diversa alla propria cucina diventando uno dei ristoranti più interessanti della zona.
Sarà perchè il patron Matteo Bizzini ha trascorso oltre dieci anni negli Stati Uniti o forse perché ha incontrato la chef Simonetta Garelli, anche lei con una vasta esperienza nelle cucine internazionali, ma il loro ristorante stupisce per stile ed esecuzione dei piatti.
Le materie prime vengono selezionate da produttori locali con cui Matteo Bizzini ha costruito un solido rapporto, mentre altri ingredienti vengono coltivati direttamente nella loro azienda. una solida base di partenza per costruire una cucina estrosa e per nulla scontata, ma con i piedi ben piantati per terra.
All’agriturismo e B&B (da visitare, con stanze in sasso e travi di legno) si arriva per una strada ghiaiata, lasciandosi sulla sinistra i Sassi di Roccamalatina e spuntando in un delizioso giardino tutto alberi, pergole e lucine. Il clima perfetto aiuta a godersi la cena apparecchiata sopra una grande macina di un vecchio mulino (se volete fare una cena romantica prenotate questo “tavolo”).
Il menu è breve (4 antipasti, 4 primi, 4 secondi e 3 dessert) ma ben calibrato, con un’attenzione anche per le scelte vegetariane e vegane, mentre la carta dei vini punta sul territorio con una predilezione per la cantina TerraQuilia distante pochi chilometri.
L’uovo nel nido (8 euro) è un uovo cotto a bassa temperatura servito all’interno di un piccolo panino con salsa alle ortiche e una fettina di coppa d’estate croccante. L’uovo a 63 gradi ormai è diventato un classico, ma la presentazione stupisce per la sua semplicità ed eleganza, anche nell’impiattamento. Insomma: cominciamo bene.
I tortelli campagnoli (13 euro), con ricotta del Caseificio di Rosola conditi con un pesto di salvia, menta, noci e mandorle, colorati da qualche pomodorino confit sono semplicemente fantastici. Al primo boccone il pesto sembra troppo aggressivo, ma quando si fonde con il ripieno morbido di ricotta ci si ricrede: equilibrio e grande gusto tradiscono la mano esperta di Simonetta Garelli. Non manca anche l’alternativa vegana con l’insalata di farro estiva profumata al basilico davvero ottima.
Il delizioso petto d’anatra (20 euro) servito saignant è addolcito dalle ciliegie in salsa e dal piccolo crumble di frolla semidolce con un delicato profumo di cannella. Anche in questo caso nel menu non manca la scelta vegana rappresentata dal tortino vegano (16 euro).
Per chiudere in bellezza potete scegliere il dessert a occhi chiusi, ma vi consiglio il bensone (6 euro). Si tratta di una interpretazione del dolce tipico modenese farcito di cioccolato e cosparso di deliziosa crema inglese tiepida.
Il ristorante di Sotto i Sassi si differenzia dal panorama dei ristoranti della zona dell’Appennino modenese, non solo per l’offerta, ma anche per la grande qualità della cucina. Una bella alternativa gastronomica che spicca in un panorama di cucina tradizionale difficile da scalfire