Recensione apparsa sul sito Dissapore il 3 agosto 2021
Recensione di Trattoria Serghei Bologna, luogo storico della cucina tipica locale, tra paste fresche e scorci unici. Tutto quello che vi serve sapere, e le nostre opinioni.
Serghei è una storica trattoria bolognese che si trova in via Piella, strada conosciuta anche per l’inusuale vista che offre attraverso la celebre finestrella sul Canale delle Moline, uno dei rari tratti ancora aperti delle numerose vie d’acqua che attraversavano in centro storico.
Il suo nome si deve a un curioso episodio capitato nel 1967, quando il locale era ancora una giovane osteria che chiudeva i battenti a tarda notte. Quell’anno il Teatro Comunale ospitò per diverse sere l’esibizione della compagnia di ballo del Bol’šoj, proprio nella trattoria di Sergio Pasotti. Tra gli schiamazzi dei ballerini russi si intuivano poche parole e una di queste era il nome del proprietario “Serghei”, chiamato incessantemente per le comande. Da lì anche gli avventori bolognesi iniziarono a dire: “andiamo da Serghei” che in breve divenne il nome della trattoria.
Il locale e il menu
Oggi Serghei è il classico luogo in cui il tempo si è fermato: sedie impagliate dal gusto un po’ retrò, boiserie scure sulle pareti e tovagliato bianco. Il dehors trova spazio sotto l’ampio portico bolognese che viene apparecchiato con tavoli e sedie e nulla di più (alcuni tavolini da due persone addossati al muro sono un po’ sacrificati, ma in generale si sta davvero bene).
Il menu presenta il classico ventaglio di piatti della gastronomia petroniana, dalle tagliatelle al ragù, ai classici tortellini in brodo, la gramigna alla salsiccia e così via, mentre tra i secondi si trovano le polpette e le zucchine ripiene in umido, la faraona, lo spezzatino, ma anche alcune specialità meno legate al territorio. La carta dei vini non è molto ampia e rappresenta soprattutto le cantine più note del territorio.
Ai tavoli si trovano i proprietari del ristorante che si dimostrano premurosi e cordiali.
I piatti e la cucina
Se la cucina tipica bolognese posiziona i prezzi decisamente sopra la media, da Serghei il conto sarà onesto, con i primi piatti di pasta fresca intorno ai 12 euro. Immancabili i tortellini che, a dire la verità, ricordavo migliori: nel ripieno prevale il gusto della carne, senza nessuna nota apprezzabile degli altri ingredienti. Il brodo è leggero e il suo sentore si perde in un’indistinta sapidità. Anche le lasagne sono corrette, ma non esaltanti: il ragù è di buona fattura, la besciamella cremosa e ben evidente, la pasta verde come da tradizione, mentre manca sicuramente una certa quantità di parmigiano a rafforzare gli aromi.
Gli arrosti di coniglio e faraona arrivano porzionati accompagnati da una spessa fetta di limone che non trova una precisa collocazione e vaga sconsolata per il piatto. Al di là della presentazione (assolutamente scusata, è pur sempre una trattoria) gli arrosti sono discreti senza eccellere, la cottura è corretta, anche se gli aromi della carne arrosto sono da ricercare con attenzione.
Le patate al forno ordinate come contorno non stupiscono, ma sono piacevoli e si lasciano mangiare. La zuppa inglese è intensa con un gusto in cui prevale il cioccolato e il profumo di alchermes di buona qualità. Anche in questo caso non ci formalizziamo per l’impiattamento che maltratta un po’ il dolce.
Il dessert alla ricotta, suggerito come specialità, invece non convince per il sapore spiccato di alchermes che disperde ogni sentore delicato della ricotta in un contrasto forse voluto, ma poco equilibrato.
Opinione
trattorie
Una cucina è piacevole, pur non presentando particolari punte di eccellenza. La trattoria Serghei continua a essere un punto di riferimento per molti bolognesi che sono affezionati a un tipo di cucina casalinga, verace e di poche pretese, con una solida tradizione alle spalle che ha superato indenne il mezzo secolo.
PRO
- Gran rapporto storicità – prezzo: siamo nel centro di Bologna senza dover spendere troppo
- Posizione assai caratteristica
CONTRO
- Nessun piatto è esaltante o si distingue per memorabilità
VOTO DISSAPORE: 6.5 / 10